“Sagra della Giareda”. Nei giorni 3 e 4 settembre. In corso Garibaldi e piazza Gioberti, ma anche in via Farini e piazza Roversi.
Cominciamo dal nome. Si chiama Giareda che in diletto reggiano significa ‘ghiaia’ e si svolge nei dintorni della “Basilica della Ghiara” che fu costruita sul renone di ghiaia del fiume Crostolo che un tempo percorreva il centro città.
La sagra prevede funzioni liturgiche, mostra mercato dell’artigianato artistico e dei mestieri tradizionali.
Tra il ‘600 e il 1861 ebbe uno straordinario successo. In quell’anno, il 6 maggio – non ci sono più le stagioni di una volta ☺ – una rovinosa nevicata distrusse gli impianti e la sagra fu sospesa. La sagra, celebrata di nuovo dal 1980, viene riproposta ogni anno ed ospita importanti iniziative commerciali, artistiche e culturali.
La sagra merita. E’ una vera e propria immersione nella reggianità e nel melting pot della città multietnica e contemporanea.
E per chi ha la passione per l’arte, la Basilica merita una visita.
Costruita alla fine del 1500, la sua peculiarità è lo straordinario ciclo di affreschi e pale d’altare eseguiti dai migliori artisti del ‘600 emiliano: Ludovico Carracci, Gianfrancesco Barbieri (il Guercino), Lionello Spada, Alessandro Tiarini, Carlo Bonomi e Luca Ferrari. Le corporazioni delle arti contribuirono con preziose donazioni: l’acquasantiera della corporazione della lana e quella dell’arte della seta; il Comune commissionò al Guercino un’opera che è ritenuta un capolavoro: la “Crocefissione di Cristo, con ai piedi la Madonna e i Santi Maria Maddalena, San Giovanni e San Prospero”. Da non tralasciare: la sala dei paramenti sacri e dei tessuti dal XVI al XIX secolo; il tesoro della Ghiara costituito da reliquiari, ostensori, calici, ex voto di altissimo pregio. Infine il museo in cui, tra i vari preziosi esposti, vi è il disegno originale di Lelio Orsi che ha ispirato l’affresco del Bertone e la corona donata alla Madonna dal Consiglio Civico Reggiano.
E se volete godervi la sagra per un paio di giorni l’ocasione è ghiotta per pernottare alla Casa dei cedri.